Molti credono che qualsiasi informazione, foto o documento troviamo su internet, per il solo fatto che sia liberamente disponibile, si possa utilizzare come meglio si crede.
Esattamente come accade per il software così detto "open", che va di gran moda tra gli informatici perchè ritenuto "libero e gratis", la situazione non è esattamente come la gente comune pensa.
Qualsaisi opera dell'intelletto umano, da un testo, una poesia, una foto, un video o un programma, è stato realizzato da una persona (o gruppo di persone) e solo questa ne detiene la proprietà. E' possibile poi che quest'ultima decida di distribuirla liberamente per poter essere utilizzata, a patto di attenersi a specifiche indicazioni.
Ad esempio: un programma "open source" può essere usato liberamente solo per uso personale. Nel momento in cui si decidesse di usarlo per scopi economici (come guadagnarci dei soldi con un servizio basato su quel programma), è possibile che l'autore richieda una parte dei proventi.
Stessa cosa vale per le fotografie. Spesso sono liberamente utilizzabili per scopi culturali o divulgativi, semplicemente citandone l'autore, ma non possono essere sfruttate altrimenti, tantomeno per supportare idee o opinioni personali in contrasto con il significato originale dell'opera.
Proprio questo è successo recentemente, quando il signor Paolo Polidori (vicesindaco di Trieste), ha deciso di utilizzare un famosissimo scatto del pluripremiato fotoreporter
Massimo Sestini, travisando completamente il messaggio di pace per cui era stato creato, mettendola a supporto di un suo post xenofobo su Facebook.
Come dice Sestini "Io quella fotografia l'ho regalata al mondo, per cause umanitarie. Ho lavorato due anni per trovare un'immagine che raccontasse quei viaggi della speranza. Un politico non puo usarla così, e soprattutto contro i migranti."
Ora per il signor Polidori si preannunciano guai grossi, perchè è stato querelato per mancato rispetto del diritto di riproduzione, dal diritto esclusivo di comunicazione al pubblico e di distribuzione, violazione del diritto di elaborazione nonché di paternità morale della foto.
Auguri signor Polidori!
foto © Massimo Sestini