20/07/19

50 di Luna


foto: NASA
 
La notte del 20 Luglio 1969 un uomo, appena divetnato padre, restava sveglio con in braccio suo figlio per vedere in diretta televisiva la conquista della Luna.
Quell'uomo era mio padre e, grazie a lui, posso dire di avere assistito a quel momento epico della nostra storia.

Da allora è passato mezzo secolo, molta gente è nata senza aver vissuto quel periodo di incredibile progresso e speranza, e da allora siamo sprofondati pian piano in un era di miope ignoranza e diffidenza, tanto che troppi ormai considerano più autorevole un post su Istagram piuttosto che documenti e reperti reali della NASA. 

Celebrando questo giorno luminoso di ingegno e ambizione dell'intelletto umano, riporto un mio post di esattamente 10 anni fa in cui smontavo una ad una le misere teorie dei cosiddetti complottisti:


L'ipotesi del complotto si basa su presunte prove derivanti dalle interpretazioni fatte sulle (stupende) immagini riportate da quella missione.
Inutile dire che tali "prove" non sono altro che banalità sventolate ai quattro venti da totali incompetenti ma talmente subdole da far cadere nel dubbio la maggioranza delle persone che, pensando di ascoltare l'opinione di esperti, vengono convinte che il tutto sia stata una immensa montatura da parte della NASA e del Governo degli Stati Uniti d'America per convincere il mondo della loro impresa.

Come esperto di fotografia, appassionato di tecnologia e amante della verità, volglio ora confutare ad una ad una le presunte prove, alcune quasi possibili altre del tutto ridicole, portate dai "complottisti" a sostegno della loro convinzione:

1) Sulle foto non si vedono le stelle: e ci mancherebbbe! Ripassando l'ABC della fotografia, è una banalissima legge fisica per cui in situazioni di forte contrasto di luce oggetti fiochi come le stelle non possono essere registrate sulla pellicola per il tempo di scatto breve impostato sulla macchina. E' plausibile che un ente come la NASA che voglia falsificare le immagini si dimentichi proprio delle stelle?

2) Sulle "zampe" del modulo lunare non c'è polvere a seguito dell'atterraggio: non è matematico il fatto che la polvere generata dall'allunaggio si depositi sempre ovunque. Ogni allunaggio ha avuto caratteristiche diverse, per modalità (alcuni bruschi, altri dolci, altri strisciando ecc.) e per luogo (alcuni sono avvenuti su pianure, altre su rocce, altri su zone montuose, ecc.). Ecco perchè in alcune missioni c'era polvere e in altre no. Non ci si può quindi basare su dei granelli casuali di polvere per avere una prova.

3) Le ombre non sono parallele, quindi sono state fatte con diversi riflettori: avete mai provato a scattare sul pianeta Terra al tramonto degli oggetti verticali e esamniarne le ombre? Non sono parallele, ma convergenti. E' l'incredibile mistero della prospettiva! Quando le ombre si dirigono non convergenti o hanno lunghezze differenti, è solo perchè il suolo (Lunare o Terrestre è lo stesso) non è uniforme, quindi in presenza di colline o crateri le ombre si stagliano in apparenti direzioni diverse.

4) Non è mai stato individuato e rifotografato il modulo e la bandiera abbandonati: perchè le sonde mandate fino ad ora non avevano delle ottiche così spinte (compreso il telescopio orbitante Hubble). Sono comunque già stati individuati ben due luoghi di allunaggio da una sonda Giapponese e entro quest'anno la sonda "Lunar Reconnaissance Orbiter" americana effettuerà le riprese dettagliate mancanti.

Potrei andare avanti ancora, ma per tutti gli altri casi vi rimando al sito ben fatto di Paolo Attivissimo che analizza e scredita proprio tutte le menzogne.

Vi ricordo infine il sito ufficiale della NASA da cui recuperare tutte le immagini scattate (anche quelle venute male) nelle varie missioni per rilassarci un pochino e rifarci gli occhi con la loro abbagliante bellezza.