Per chi fosse dalle parti di Milano mercoledì prossimo, vi segnalo l'inaugurazione della mostra "Fashion" presso la fondazione Forma a partire dalle ore 18:30 con ingresso gratuito.
Ecco un estratto dal loro sito:
"La mostra organizzata dalla Fondazione Forma, a cura di Nathalie Herschdorfer, raccoglie una straordinaria selezione di immagini provenienti dagli archivi Condé Nast di New York, Parigi, Londra e Milano e rappresenta una occasione unica per raccontare, attraverso opere preziose e rare, la storia della fotografia di moda, dalle sue origini fino ai giorni d’oggi.
La fotografia di moda è come una pièce teatrale dove per costruire l’immagine, insieme al fotografo giocano ruoli importanti i redattori, le modelle, i truccatori, gli stylist.
Perché la fotografia di moda, terreno per antonomasia di sperimentazione, trova comunque la sua piena realizzazione sulla carta stampata ed è questo legame indissolubile tra fotografi e redazione che ha dato vita alle collaborazioni più creative, provocatorie, capaci di interpretare e soprattutto anticipare lo stile.
Da Cecil Beaton fino a Guy Bourdin, Peter Lindbergh e molti altri: la grande creatività della fotografia ha trovato nelle pagine delle riviste Condé Nast il terreno fertile per dare corpo ai sogni e visioni alla moda."
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If you will be near Milan next wednesday, I inform you about the "Fashion" gallery at the Forma foundation starting form 6:30 pm with free entrance.
Here a sample from their website:
"This exhibit, organized by the Fondazione Forma and curated by Nathalie Herschdorfer, brings together an extraordinary selection of images from Condé Nast archives in New York, Paris, London, and Milan, marking a unique occasion to tell the history of fashion photography, through precious and rare works, from its origins to the present day.
Fashion photography is like a work of theatre, in which the photographer is joined by editors, models, make-up artists, stylists to create the image. Fertile ground for experimental antonomasia, fashion photography nonetheless reaches its most complete form on the printed page, and it is this indissoluble bind between photographers and editors that leads to the most creative, provocative, and richly interpretive collaborations, and, above all, to style that is ahead of its time.
From Steichen and Beaton to Guy Bourdin, Peter Lindbergh, and countless others: photography's great creative possibilities found fertile ground in the pages of the Condé Nast magazines, and there brought dreams and visions of fashion to life."
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