02/10/07

Anorexia: e' censura!

ef4bca165b8f1bb6808c08aa69b1f759.jpgLa giunta di Milano ha deciso di censurare la campagnia pubblicitaria di Oliviero Toscani contro l'anoressia.

Le immagini sono forti, ma a volte servono per scuotere l'opinione pubblica che resta troppo spesso avvolta nella bambagia costruitagli attorno dai media.

Peccato che poi, per fare audience, lo stesso giorno mostrano in prima serata il video della brutale uccisione di un reporter giapponese in Birmania.

L'anoressia e' una piaga da combattere, la morte in diretta e' una depravazione strumentale e una totale mancanza di rispetto per la vita.

Ecco cosa dice Toscani in un articolo su kataweb news:

Il fotografo che aveva già criticato alcune realtà di Milano, definendo la città in ritardo rispetto ad altre metropoli europee, ha ipotizzato che “forse questa è la ragione. Moriranno eleganti a Milano. Moriranno magri, anoressici, ma eleganti”. E poi ha rincarato la dose: “Milano è una città che ha paura. È una città che non ha più la generosità di una volta. Che non ha più né la fantasia, né la capacità artistica di una volta. È una città seduta, una città cattiva. È una città razzista che non riesce a risolvere i problemi moderni come tutte le grandi città. Ci conoscono per le borse e le scarpe che sono prodotti da terzo mondo. Non ci conoscono per prodotti dell’ingegno”.

....mi sembra di averle gia' sentite queste parole.....

6 commenti:

notturna ha detto...

Ho una domandata da farti: tu che sei un fotoreporter, fino a dove ti spingi? Voglio dire, ti sei posto dei limiti morali oppure per dovere di cronaca vai fino in fondo? Fai ciò che ti chiedono, ciò che vogliono i media? Ti sei mai rifiutato?

Marco ha detto...

Ovviamente si, la mia moralita' impone dei limiti oltre i quali non voglio andare.
Il rispetto della vita, quindi della morte, per me e' imprescindibile.

notturna ha detto...

Quindi non avresti fatto la foto alla ragazza anoressica? Oppure, meglio, visto che quella foto in fondo è pubblicitaria, spostiamoci nel campo giornalistico puro: se avessi dovuto fare un servizio in Myanmar, lo avresti fotografato il tuo collega sull'asfalto? Quand'è che il rispetto è sorpassato dal dovere di cronaca?

Marco ha detto...

Si, la ragazza si e' resa disponibile volontariamente per fare da testimone per questa campagna contro l'anoressia, quindi non c'e' stata alcuna lesione di dignita'.
Per quanto accaduto in Myanmar, io non sono un inviato di guerra ma sono contrario a qualsiasi forma di censura, quindi probabilmente si, lo avrei fatto per rispettare il collega (che altrimenti sarebbe stato fatto sparire in una fossa comune) denunciando al mondo come vengono lesi i diritti umani in quel paese.
Non avrei certo acconsentito a mandare in onda le immagini sui telegiornali in prima serata, con i bambini che guardano, ma in orari piu' corretti. Solo cosi' il diritto di cronaca, in questo caso, non avrebbe leso il rispetto per il prossimo.

notturna ha detto...

Capisco. Quando guardo i vincitori del premio Pulitzer mi chiedo se qualcuna delle loro fotografie non sia costruita "ad arte". Così come fanno i giornalisti che per un servizio televisivo chiedono ai poliziotti di fare finte irruzioni nelle case o inseguimenti o sparare... Allora la cronaca è falsata. Non far vedere le immagini (le vere immagini) equivale a far dimenticare o a non far credere che le cose esistano. Hai scelto un lavoro piuttosto duro, sia sotto il profilo fisico che quello etico. Lo so. Perchè sono stata la compagna di un fotoreporter e so che qualche volta vi costringono a "costruire" con il pericolo di essere espulsi dall'ordine dei giornalisti. So il tormento interiore che provate quando dovete scattare. La rabbia e la rassegnazione. Non è così facile, ma è qualcosa che amate talmente tanto da mettere da parte tutto. A volte anche voi stessi.

marco cavallaro ha detto...

complimenti per il sito. l'ho trovato cercando il mio nome, cioe lo stesso tuo...omonimia :) bellissime foto. complimenti!

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